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Gestire lo stress per vivere meglio

Pubblicato da in Psicologia del benessere ·
Tags: combatterelostresstrainingautogenotecnichedirilassamento

La vita frenetica, i mille impegni di lavoro o di studio, il carico di responsabilità e i problemi della vita quotidiana possono spesso generare uno stato di  tensione fisica e mentale, detto stress.

Sintomi frequenti dello stress sono: irritabilità, nervosismo, bassa concentrazione mentale, senso di fatica e stanchezza.
Nei casi più gravi, quando lo stress è cronico e non viene gestito nelle fasi iniziali, si può arrivare alla depressione.

Ma spesso lo stress viene somatizzato e si manifesta con disagi di tipo fisico, così ci si può sentire il cuore che batte più forte, il respiro affannoso , possono verificarsi dolori fisici di vario genere.

Quando diventa eccessivo lo stress può causare malattie che riguardano l’apparato digerente: molte persone infatti soffrono di gastrite e colite nervosa.
Ma può causare anche mal di testa, mal di schiena, disturbi del ritmo cardiaco, della respirazione, problemi dermatologici e insonnia.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità reputa lo stress tra le principali cause di malanni, poichè determina un abbassamento delle difese immunitarie che dunque aumenta il rischio di incorrere in malattie di vario tipo. Molte malattie un tempo ritenute organiche, come l'infarto e l'ulcera ad esempio, ora vengono considerate psicosomatiche, riconoscendo così il ruolo dei fattori psicologici tra le cause.

Ecco perchè la prevenzione risulta di fondamentale importanza.

Hans Selye, il primo che studiò lo stress, lo definì come "la risposta dell'organismo a qualsiasi pressione o richiesta", intendendo con organismo l'intero sistema mente-corpo.
Egli sottolineò che lo stress è un elemento naturale e inevitabile della vita, dunque non è possibile eliminarlo completamente: è possibile però imparare a gestirlo.

Spesso però le persone cercano di rispondere a una pressione che avvertono come stressante con delle modalità inadeguate, le quali aggravano ancor di più la situazione di stress: Selye definisce tali modalità "patologie dell'adattamento".
Ecco perchè risulta di grande importanza  imparare a utilizzare delle strategie efficaci per gestire lo stress nella maniera più adeguata.

Lazarus, un altro studioso nel campo dello stress, lo definisce come "una particolare relazione tra individuo e ambiente, che la persona vive come al limite delle proprie risorse e come un pericolo per il proprio benessere". Questo significa che un evento può essere più stressante per una persona (che possiede meno risorse per affrontarlo) che per un'altra.
Significa anche che l'interpretazione dell'evento risulta fondamentale: il modo in cui vediamo e interpretiamo i problemi influenza il modo in cui li affrontiamo e, di conseguenza, il grado di stress che essi provocano.

Potenziando le proprie risorse interne, è possibile imparare a gestire meglio il proprio livello di stress.
Il primo passo consiste nell'aumentare la consapevolezza di essere sotto stress.
Il secondo passo consiste nell'acquisizione di strategie utili per combatterlo.


Cosa si può fare per gestire e combattere lo stress?

Ecco una serie di indicazioni per far fronte allo stress:

Fare sport o una regolare attività fisica: è stato dimostrato che l'attività fisica aumenta la produzione delle endorfine, sostanze organiche prodotte dal nostro cervello che inducono uno stato di rilassamento e di piacere
Dormire almeno otto ore al giorno
Mantenere un'alimentazione sana e corretta, facendo un largo consumo di verdura e frutta
Prendersi cura e accarezzare un animale domestico: sono dimostrati i benefici sulla salute psicofisica provocati dal contatto con un cane o con un gatto. Si liberano le endorfine e si determina una regolarizzazione del battito cardiaco
Nel tempo libero dedicarsi a piacevoli hobbies e passioni
Praticare, con la guida di uno psicologo, training autogeno , tecniche di rilassamento,  oppure la mindfulness(meditazione di consapevolezza)

Quando l'organismo si trova in una condizione di stress, di ansia o tensione si determinano delle alterazioni del respiro, del ritmo cardiaco, del tono muscolare.
Mente e corpo sono strettamente collegati tra di loro, per cui uno stato di tensione mentale determina delle alterazioni fisiologiche, e viceversa.
Grazie alle tecniche di rilassamento (come il training autogeno e il rilassamento muscolare progressivo) è possibile modificare queste alterazioni fisiologiche e psichiche e riportare l'organismo a una condizione di equilibrio.

La pratica della mindfulnessconduce ad un aumento della consapevolezza.
Spesso non ci si rende conto degli atteggiamenti negativi  che si adottano nella vita, che impediscono di affrontare le difficoltà e le situazioni problematiche.
Con la mindfulness  si riesce a prendere consapevolezza di cosa sta accadendo. I problemi in questo modo si percepiscono in maniera più chiara, si capiscono meglio: di conseguenza si possono cambiare gli atteggiamenti sbagliati, sostituendoli con modi di reagire adeguati.



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